Sei d’accordo che il tuo sguardo è un modo ristretto di osservare la totalità?
Tendiamo a rappresentare il mondo attraverso il nostro pensiero. Molti cercano di cambiare questo mondo, secondo il proprio interesse. Le persone credono che le proprie idee, dato che sono buone e convenienti per loro, lo saranno per tutti.
Non ho mai compreso se questa forma arrogante di pensiero sia basata sulla propria deficienza o sulla propria incapacità di pensare oltre se stessi.
Mi rendo conto che quando a pensare in questo modo sia chi ci governa allora il problema diventa serio, in quanto l’incapacità e l’inefficienza di un politico, di un partito, diventa l’inefficienza di una popolazione intera.
La ripetizione di cazzate dette e fatte, fa sembrare un atto meno banale intelligente ma questo solo perché l’abitudine ci ha oramai costretti a questo basso livello di interazione.
Cosa possiamo mai pretendere dalle persone dalla politica se quello che indottrinano è un’incapacità di pensiero collettivo? La collettività di molti appartenenti a questo sistema (oramai malato) riguarda solo chi si schiera, ed una volta schierato sembra costretto per un “volere” che il grande Robert cialdini espone nel suo libro le armi della persuasione come “principio della riprova sociale”. In pratica: le persone per sentirsi parte di una socialità, di un gruppo, sono condizionate a pensare e ad agire secondo i dettami che manifestano e confermano questo stesso pensiero, movimento e/o ideologia.
Come può un partito essere meglio di un altro, se le persone che lo compongono non sono meglio di coloro di cui si contrasta il pensiero.
Oramai la politica è da sempre una battaglia tra chi vuole avere la ragione, di chi si proclama senza adesioni, migliore. Solo che, non si considera la pochezza del loro operato, in quanto limitati da un pensiero e da una forma ridotta delle proprie capacità.
I partiti che sono fatti di persone, tendono a conservare la propria indole, la propria tesi; se per assurdo diamo per buono questa frase, il bene di un partito non è il bene dell’altro (partito), quindi sarà sempre impossibile fare il bene di tutti.
Inoltre se la politica ha nei suoi principi il bene dei cittadini, perché il bene dei cittadini è sempre subordinato ad un potere che mira a conservare la casta, a proteggerla e renderla un elite?
Il popolo ha più potere di quanto gliene viene concesso. Il paradosso della politica vive in ciò che accade da decine e decine di anni, in pratica noi votiamo persone che andranno a comandare e che avranno come primo bisogno proteggere la propria posizione, il proprio posto conquistato.
Perché si fa politica?
Io penso sia l’ego delle persone in smania di potere di evidenziarsi, che si alimenta sin dagli albori personali, questo bisogno atavico di affermazione attraverso la scusa del bene dei cittadini e del prossimo.
Penso che le percentuali delle persone che siano sinceramente legate ad un amore collettivo siano cosi basse che non sono nemmeno considerate, in pratica la vera e sincera attività politica non può vivere in un mondo in cui vive il marcio. Nel caso vivesse ci sarebbe la caduta di un intera classe che dovrebbe ammettere che sono solo feccia e con loro chi li rappresenta e chi magari li ha votati. Quindi anche io e tu che stai leggendo.
Ti sei mai chiesto cosa è più importante tra avere il tuo partito che governa o fare il bene delle persone? O pensi che il tuo partito è il bene delle persone? Se cosi fosse ci sono diverse persone e diversi partiti fatti delle medesime persone, se ognuno si affibbia questa presunzione, potremo dire che tutti i partiti sono in grado di decidere per tutte le persone, giusto?
Come può un partito fare il bene di una nazione se non ammette che il bene potrebbe anche essere manifestato da altre fonti? Chi appartiene ad un partito sta escludendo qualsiasi forma costruttiva da parte degli altri partiti, si è davvero cosi ignoranti?
Com’è possibile che i più bravi sembrano quelli che contestano? Tutti hanno un rimedio diverso che non hanno attuato quando erano al governo, sembra che chi contesta pensi in quel momento al paese, mentre chi governa impiega troppo tempo ad attuare ciò che aveva precedentemente promesso.
Come mai la nostra politica è per la distruzione e non per la costruzione? Se è vero che ognuno porta con se la verità, il miglior rimedio per vivere meglio, il metodo migliore per risalire da tutte le crisi, come mai questo bene non è condiviso da tutti?
Viviamo la medesima storia da decenni e stiamo ancora qui a lamentarci sulle persone che pensano a creare leggi che proteggano la casta e non al bene di quei cittadini che li hanno resi celebri e che hanno bisogno di assistenza.
Viviamo in un mondo fatto di persone che annientano persone per un profitto economico, viviamo in un mondo in cui i soldi valgono più della stessa vita. Cosa non è andato, quale oscura malattia si impadronisce del fare del bene, della magnanimità e della solidarietà che gli individui dovrebbero con rispetto ricevere.
Non riusciamo nemmeno a comandare i nostri pensieri come pensiamo di poter governare un popolo, una nazione? Siamo bravi ad aizzare, a creare ancora più confusione, siamo bravi a dare l’illusione di cambiare pensiero solo per prendere qualche voto in più, magari qualche adesione popolare.
Alla base di questi ampi aspetti, di queste gigantesche diatribe vive radicato il pensiero di chi non pensa ad altro che alla propria “pagnotta”, alla casta ed alla sua protezione.
Quale bene vogliamo… quello del nostro partito, della nostra squadra, oppure vogliamo che ci si unisca per generare un miglioramento? Ovviamente a qualcuno non importa il bene comune, perché se cosi fosse dovrebbe ammettere e avallare altre forme di pensiero, che per “partito preso” non si può, giusto?
La difficoltà non solo è di chi non riesce a governare e a manifestare la propria libera capacità, perché sempre contrastato in modo feroce da chi contesta, dall’opposizione.
La vera difficoltà è la nostra attività mentale che segue a ruota i discorsi senza senso di chi del bene umano non se ne importa. Stiamo ancora ascoltando politici che sembrano diventati show man e soubrette, stiamo perdendo tempo e stiamo dando forza a coloro che stanno decretando la nostra stessa rovina. La rovina di una nazione che da eccellenza mondiale è divenuta uno zerbino, alla mercè di chi l’Italia poteva solo sognarla.
Davvero crediamo che i politici tengano a cuore il paese ed i suoi cittadini?
Se cosi fosse, perché non si fanno da parte quando non contano più nulla invece di essere ancora tra le scatole percependo soldi che non gli spetterebbero? Mi dicevano che il vero uomo ha una etica, una dignità, una integrità e quando nessuna di queste qualità riguarda i nostri politici, penso che il miglior attributo è quello di “feccia” perché è cosi che va definita una persona che attraverso un sistema politico corrotto e insulso protegge i ha propri interessi a danno di chi li ha votati. E se la maggior parte dei politi è cosi e se chi li ha votati riceve solo danni, possiamo dire che votiamo gente che sistematicamente ci rovinerà.
E noi? Noi non siamo da meno perché glielo abbiamo permesso. Oggi non vive l’imbarazzo della scelta, chi è meglio di chi! Oggi siamo costretti a cercare chi potrebbe fare meno danni tra le scelte plausibili. In pratica lo sappiamo pure e continuiamo a comportarci come tutto questo fosse niente!
Può darsi che gli interessi siano più forti; Può darsi che avere le mani in pasta sia una missione per non lasciare ad altri i benefici di trovarsi in certi sistemi?
Quindi cari politici, volete il bene vostro, del vostro partito o dei cittadini? Perché altrimenti i conti non tornano.
E noi che siamo dall’altra parte del campo, dovremo comprendere che siamo solo vittime ignare di un gioco argomentato sulla speranza, sulle chiacchiere di chi sa come infondere e confondere con le parole a coloro che credono ancora che qualcuno sia li che protegga i nostri diritti di essere umano, lavoratore, di famiglia etc..
La politica di oggi ha dilaniato la buona fede delle persone, le ha rese talmente inermi da non trovare nemmeno più la forza di rialzarsi e manifestare il proprio disappunto.
Il nostro disappunto oggi è la lamentela, è soccombere in modo passivo, cercando un confronto sempre improduttivo, perché si sa oggi la politica è un argomento da bar come il calcio se ne parla spesso e se ne parla a vuoto.
Oggi credo che nel panorama politico nessuno sia adatto per prendere decisioni per gli altri, perché ci sono troppi conflitti di interesse, troppi invischiati, ci sono troppi collusi malati di una malattia che non ha cura.
Il male si è impossessato della mente e delle azioni di questi personaggi che hanno il coraggio di esporsi e mettere la faccia su argomenti decisioni e materie su cui non potrebbero nemmeno parlare .La faccia come il culo!
C’è bisogno di individui e di una popolazione che si risveglia dal sonno in cui è caduta e comprenda che la politica è una cosa seria non un gioco per incrementare potere.
Espandere il nostro pensiero, ampliare il nostro raggio di azione, comprendere che la nostra negligenza crea vantaggio a persone che si approfittano confondendo le opinioni e ragione di chi non ha chiaro quello che pensa.
Siamo un popolo vittima di superficialità, siamo delle teste di cazzo che ancora perdono tempo ad ascoltare le parole dei nostri carnefici.
Stiamo attenti, più attenti, la tua totale appartenenza ad una classe politica decreta l’impoverimento mentale, disegna come nello sport “il tifo” e quando vince uno perdono gli altri, solo che nel calcio è ammesso nella politica mai. Tutti devo pretendere di vincere e vivere con dignità.
Sei in possesso di una capacità mentale, non regalarla e metterla a disposizione di chi non pensa altro che al proprio interesse, altrimenti il tuo compito come adesso è solo condividere ed essere rappresentato da chi ti ha già venduto!
Pensa, osserva ragiona, e pensa ancora; Perché ciò di cui non ti rendi conto è già accaduto…
cosa fare quindi?
Mario Farinella
“solo la crescita individuale può elevare la tua prospettiva e renderti una persona più consapevole! “Mario Farinella